In occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne,
l’Ass.ne Cult.le FEDORA (Opera)
in collaborazione con Ass.ne DONNE INSIEME CONTRO LA VIOLENZA (Pieve Emanuele)
e con il patrocinio del COMUNE DI OPERA
promuove
la performance teatrale
“Se le vittime potessero parlare…”,
ideata e presentata dalla Compagnia MASKERE,
con la regia di Nadia Bruno,
su estratti del libro di Serena Dandini “Ferite a morte”, nel quale si immagina un paradiso popolato da donne, vittime di femminicidio, e dalla loro energia vitale. Sono mogli, ex mogli, sorelle, figlie, fidanzate, ex fidanzate che non sono state ai patti, che sono uscite dal solco delle regole assegnate dalla società, e che hanno pagato con la vita questa disubbidienza.
Il senso della rappresentazione è, come negli intenti del libro, dare voce a chi da viva ha parlato poco o è stata poco ascoltata, con la speranza di infondere coraggio a chi può ancora fare in tempo a salvarsi e sensibilizzare il pubblico su un dramma, senza far finta che non esista.
In scena, opere dell’artista milanese Maria Micozzi
che da anni si dedica ai temi dei soprusi su donne e minori: le sue tele sono testimoni silenti ma vigorose di donne lacerate; il tratto espressivo dell’artista è sicuramente di denuncia delle tragedie, ma nel contempo, riconosce alle donna dignità e forza, consegnando una potenza volta al cambiamento.
I monologhi sono intervallati dalle vibrazioni del tamburo sciamanico e dai suoni delle campane tibetane in un contesto di “Riti sonori” eseguiti da Lina Rossini e Alessia Degasperi, ricercatrici spirituali, con il desiderio di accompagnare le vittime verso una dimensione di serenità e luce.
A completamento della performance, alcune proiezioni video tra le quali un estratto dal monologo “Lo stupro” di Franca Rame.
Confidiamo in un pubblico numeroso perché la violenza di genere è una tragedia quotidiana che ci riguarda tutti.
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