La forza del rigenerarsi -vivere la terra dove ha soffiato il Drago

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Questa mostra, patrocinata dalla Regione Marche, dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Tolentino e del Comune di San Severino Marche,è allestita nel Castello della Rancia a Tolentino dal 15 giugno al 29 luglio e successivamente, in collaborazione con Edulingua, a Palazzo Servanzi Confidati a San Severino Marche dal 4 agosto al 16 settembre 2018; questa mostra, a cura di Carla Galimberti e testo critico a catalogo di Floriano De Santi, nasce come espressione e omaggio alla forza propria del carattere tenace della gente marchigiana.
Quello che viene presentato è il racconto di un cambiamento, di un viaggio, è un andare a cercarsi nella terra che ha tremato, un viaggio che esprima il senso stesso del luogo che attraversa e l’anima della sua gente.
Il castello della Rancia con i suoi merli crollati per il terremoto e con la mole del suo mastio severo come la messa in sicurezza di alcune parti di Palazzo Servanzi Confidati parlano di traumi, dell’elaborazione di un lutto e di ricostruzione.
Sono le dinamiche che nascono dal confronto delle opere dell’uomo con le forze della natura e il loro superamento che costituiscono il tema della mostra.
A Tolentino il tema prende forma dalle stesse strutture labirintiche del castello, nella sua particolare storia di fortezza militare e di masseria, nell’asimmetria delle stanze, nel salire e scendere delle scale, nell’atmosfera compatta delle sue architetture.
A San Severino Marche il tema percorre la strada che parla della bellezza nella storia dell’uomo; la bellezza che esprime il potere fondante e che chiama se stessa “armonia”.
Il terremoto ha colpito profondamente questo territorio e quando le tensioni profonde della Terra “si svegliano al ‘soffio del drago’ e la Terra grida”, il senso di fragilità diventa forte, ma non impossibile da superare se si lascia spazio ad un legame di amore e di rispetto per la terra.
Io sono marchigiana e ho sempre sentito questo senso di appartenenza, credendo fortemente in una certa saggezza contadina, che mantiene un senso profondo dei cicli naturali, senso che permette di gestire le dinamiche della contemporaneità e i fatti di natura, anche i più drammatici.
E’ la terra che si porta dietro i cicli della vita.
Ho trovato nell’immagine del drago, che in oriente è il fecondatore primario e in occidente il serpente ctonio sconfitto dal luminoso Apollo, l’aspetto di forza primordiale che ha agito e agisce la Terra nel suo mutare.
Quando si nasce si entra nei modelli che la cultura ha già stabilito, ma credo che si debba andare oltre; credo che da generati si debba diventare generanti, a cominciare da noi stessi.
Rigenerarsi è quindi lo sforzo cui siamo chiamati per entrare in una più ampia visione del mondo. E’ di questa forza che la gente delle nostre città colpite e delle nostre campagne hanno dato e danno grande prova.
Il mutamento è il viaggio che la mostra si propone.

Mente/corpo-2018-acrilico e inchiostri su tela, acrilico su carta e mdf

Allestimento e forma
La mostra si sviluppa in quattro tappe che corrispondono simbolicamente ad altrettanti momenti tematici.
Le parole del racconto è la prima tappa ed è quella della comunicazione in rapporto dialogico con i visitatori; qui si avrà la possibilità di lasciare una parola o un pensiero su materiale appositamente rielaborato. A fine mostra i pensieri scritti saranno raccolti in una composizione unica.
Generare è la seconda tappa che sottolinea il rapporto naturale e complesso con la Vita. Qui s’incontrano opere ad acrilico su juta libera.
Il viaggio prosegue con Riti e Paradossi, dove si accenna al problematico rapporto tra Uomo e Natura. Questa sezione comprende alcune installazioni.
Infine nell’ultima parte, Resilienza e rigenerazione, le opere presenti sottolineano l’aspetto materico attraverso l’utilizzo di materiali diversi (carte compresse, tavole e lastre metalliche) e dicono della necessità di uscire dal paradosso di una cultura frammentaria che non si fa parte del Tutto.